Per continuare a “scavare” nelle vicende di Mazinga Z in Italia cercando di portare ancora un poco di luce sulle questioni più dibattute in rete e sulla stampa di settore, ho provato in questi anni a rintracciare gli ex dirigenti RAI che a inizio anni Ottanta avevano lavorato al suo arrivo su Rete Uno.
Di Luciano Scaffa, che nel 1980 era il capo-struttura ho parlato ampiamente sia nel libro che qui sul blog in diversi post, soprattutto questo. Purtroppo è scomparso nel 2015. Qui un suo bel profilo.
Gli altri membri che facevano parte della sua squadra erano Corrado Biggi, responsabile dei programmi per bambini e ragazzi e poi coordinatore di Rete, Sebastiano Romeo e Mario Maffucci.
Ho avuto il piacere di intervistarlo il 17 febbraio 2025 e mi ha raccontato del suo viaggio in Giappone con Scaffa, del successo di Mazinga Z e delle polemiche di quel tempo che avevano preoccupato la Rai.
Romano, classe 1939, moglie, due figli e due nipoti, fisico dritto e asciutto, e capelli lunghi da Highlander come lui stesso si descrive, Mario Maffucci ha lavorato in RAI dal 1968 al 2000 come giornalista, conduttore, autore e dirigente. Partito con programmi di impegno divulgativo e sociale nel corso degli anni – soprattutto dal 1987 in poi – ha ideato, gestito e diretto artisticamente produzioni del settore dello spettacolo puro che hanno letteralmente cambiato il volto del panorama televisivo italiano: Fantastico 8 con Adriano Celentano, la parodia dei “Promessi sposi” con il Trio Marchesini – Solenghi – Lopez, il cabaret del Salone Margherita e i prima Festival di Sanremo da record (con lui è tornata l’orchestra dal vivo). E poi i Grandi Eventi come i concerti di Pink Floyd, Madonna e Prince, 9 anni di Pavarotti & Friends, l’incontro a Bologna di Giovanni Paolo II con 400 mila giovani.
Dottor Maffucci, quale era il suo ruolo quando entrò in RAI?
Ero entrato in Rai con il compito di dare una svolta ai programmi per ragazzi modernizzandoli e rendendoli più interessanti e appetibili per questo genere di pubblico. Tra questi voglio ricordare in modo particolare Spazio - Il settimanale dei più giovani (1971-1975) che era proprio a mia cura con la collaborazione di Guerrino Gentilini. Luigi Martelli, Enzo Baldoni ed Enza Sampò. Ero un po’ l’”operaio” dei programmi del pomeriggio. Mi sentivo un po’ inadeguato per la responsabilità che mi era stata affidata, ma come Forrest Gump (di qui il sottotitolo del mio libro) ho cercato di fare del mio meglio. Dai programmi del pomeriggio poi sono passato ai grandi spettacoli in prima serata.
Come era il suo rapporto con Luciano Scaffa a inizio anni Ottanta?
Scaffa era il capo-struttura di Rete Uno e quindi aveva la responsabilità di dare alla Rete una ben precisa direzione che fosse in linea con la sua storia e il suo prestigio. Con lui sono stato in Giappone per selezionare cartoni animati.
Anche Mazinga Z? Ci parla dei suoi viaggi in Giappone?
Certo, anche Mazinga. Una prima volta ero stato mandato a Tokyo dove sono rimasto per ben tre mesi. Dovevo realizzare un programma intitolato Giro del mondo in 7 TV. In quest’occasione ho avuto modo di visionare molte ore di programmi giapponesi, cartoni animati ma non solo.
Il primo viaggio in Giappone di Maffucci raccontato dal Radiocorriere TV n.43 del 25-31 ottobre 1970:
Come funzionava? Aveva contatti diretti con i produttori come la Toei?
No io avevo contatti diretti con le sei retei televisive più importanti di Tokyo. Quando andavo presso la loro sede mi riservavano una saletta dove venivano proiettati i loro programmi ed ero accompagnato da una interprete che mi aiutava per meglio comprendere quello che veniva proiettato in loco.
Questo avvenne prima della trasmissione di Mazinga Z in Italia?
Si alcuni anni prima. Poi ci fu un secondo viaggio in Giappone a fine Anni Settanta, questa volta proprio insieme a Scaffa. Lo accompagnai proprio per selezionare i cartoni animati giapponesi che già avevo avuto modo di vedere in precedenza.
Anche in questo caso il nostro punto di riferimento era rappresentato dalla reti televisive della capitale. Non avevamo ancora un contatto diretto con i produttori. Questo avvenne solo in un secondo momento e se ne occupò proprio Scaffa.
Durante una consultazione recentemente effettuata presso le Teche Rai ho scoperto nei meta-dati relativi alla trasmissione di Mazinga Z che come produttore viene indicata la Edierre di Roma. Che cosa può dirmi al riguardo?
Mi ricordo bene della Edierre. Come ho detto prima il rapporto diretto con i produttori è stato instaurato solo in un secondo momento. Nella prima fase dell’arrivo dei cartoni animati giapponesi eravamo soliti avvalerci di diversi intermediari ed è quindi probabile che l’Edierre avesse svolto proprio questo compito. [come evidenziato qui già per Goldrake e Capitan Harlock la Rai era rivolti a degli intermediari: la Pictural Films nel primo caso e sempre la Pictural Films, ma con l’ulteriore intermediazione della signora Dominique Sicouri, nel secondo caso. Anche alcuni anni dopo, nel 1982, per la serie animata Galaxy express 999 la Rai si era rivolta a un intermediario, la Italian TV. Questa informazione è desunto dai meta-dati presenti alla Teche Rai. NdA].
Mazinga Z è stato un successo o un flop?
È stato un successo sia a livello televisivo, sia a livello di merchandising collegato.
N.B.: A tale riguardo ho recuperato un altro articolo sul successo di Mazinga Z dal blog Imago Recensio dell'amico Stengo che potete leggere qui dopo quello sul settimanale Oggi pubblicato sul mio blog qui. Riporto di seguito il trafiletto tratto dal periodico Intimità della famiglia del 24 ottobre 1980 sottolineando in rosso il passo che più interessa:
Perché a un certo punto la serie non è più proseguita?
A quel tempo ricordo bene che le polemiche contro questo tipo di cartoni animati e la violenza in televisione “picchiavano sodo”. In modo particolare quella che potremmo definire l’ala conservatrice del pubblico era molto critica. Probabilmente è stato proprio per questo che la struttura di rete ha deciso di cambiare tipologia di prodotti e si è orientata a un altro tipo di cartoni animati.
Conosce altri ex-dirigenti che erano coinvolti nell’acquisto dei cartoni animati giapponesi in Rai a cui eventualmente potrei rivolgermi?
Sì, conoscevo molto bene Massimiliano Gusberti e Paola De Benedetti di Rete Due. Con Paola De Benedetti ho avuto modo di lavorare a stretto contatto. È una persona molto seria, affidabile e precisa, superponderata e competente [entrambi sono già stati intervistati per il mio libro, NdA].
Le consiglio però di sentire anche Paolo Bonolis. All’epoca era un giovane brillante che venne chiamato a condurre la trasmissione 3,2,1… contatto!. Aspetti un attimo che le lascio il cellulare! (questo lo ometto!, NdA^^). Gli dica pure che glielo ho dato io!
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