In occasione del 66esimo compleanno di Alberto Tadini ripercorriamo la carriera del cantante che ha dato voce alla sigla Goldrake e scopriamo come il cantante di Caravaggio, promessa della musica leggera italiana, è diventato l'interprete di sigle di cartoni animati finendo poi con l'abbandonare una promettente carriera.
Con la trasmissione di Atlas Ufo Robot la sigla di apertura Ufo Robot (1978) diventa un enorme successo e raggiunge la quarta posizione
in hit parade, diventando il diciottesimo singolo più venduto in Italia
nel 1978 e superando l’ambito traguardo del milione di copie. La rai
e la Fonit Cetra
non riescono quasi a credere a questo straordinario successo e, per festeggiare
l’evento, invitano gli autori di musica e testo Tempera e Albertelli a Roma per consegnare loro l’ambito
Disco d’Oro che certifica il record
di vendite. La cerimonia di premiazione avviene nel febbraio del 1979, in un ristorante
dalle parti di Tivoli, durante una conferenza stampa organizzata dalla casa
discografica alla presenza di Leone Piccioni (allora vice direttore generale
della rai per la radiofonia e
presidente della Fonit Cetra) e moderata da Pippo Baudo.[1]
Il successo è arrivato alla casa
discografica pubblica grazie alle sigle musicali della serie di cartoni animati
giapponesi Atlas Ufo Robot che, oltre
a tenere inchiodati davanti ai teleschermi della Rete Due milioni di bambini,
hanno scatenato polemiche e dispute tra i sociologi, politici, scrittori e
giornalisti sulla “nocività” o meno delle avventure spaziali di Actarus e compagni.
A beneficiarne sono stati comunque, soprattutto, gli autori della sigla, il
paroliere Luigi Albertelli e il musicista Vince Tempera, il cantante Michel
Tadini e la Fonit Cetra
che della colonna sonora di Atlas Ufo
Robot ha venduto un milione di dischi. Per questo il presidente della casa
discografica Leone Piccioni ha consegnato il Disco d’Oro ai tre principali
artefici di un successo che alla Fonit Cetra «non capitava – non ha esitato a ricordare Piccioni – da diversi anni». Allo stesso terzetto si
devono anche le musiche di Goldrake, secondo ciclo televisivo delle avventure
spaziali.[2]
rai e Fonit Cetra decidono a questo
punto di cavalcare il successo di Ufo Robot e per la seconda serie
commissionano al duo Albertelli-Tempera una nuova sigla che dovrà fare da
traino addirittura a un 33 giri contenente una serie di canzoni dedicate ai
vari personaggi di Atlas Ufo Robot. Anche per questa nuova sigla, che
sarà intitolata semplicemente Goldrake (1978), Tempera e Albertelli
hanno a disposizione poco tempo. Si decide così di rispolverare un progetto che
era rimasto nel cassetto (e che era stato proposto addirittura a Mina!) e alle
cui musiche Tempera aveva lavorato col chitarrista Massimo Luca:
La seconda sigla di chiusura Goldrake
era un progetto musicale leggermente differente dalla versione che tutti
conosciamo. La musica l’avevamo composta io e Massimo Luca e inizialmente era
caratterizzata da un ritmo più lento, alla James Taylor. Il progetto era pronto
a livello delle strofe e mancavano solamente gli incisi. Ci eravamo a quel
tempo rivolti a diversi cantanti per proporla loro. L’avevamo proposta anche a
Mina, ma tutti l’avevano rifiutata. Così è rimasta nel cassetto per un po’ di
tempo fino a quando non è arrivata l’occasione di tirarla fuori. Dovendo
infatti realizzare in brevissimo tempo la seconda sigla di chiusura del cartone
animato rispolverammo questa musica cambiandone i tempi e rendendola più
veloce. Aggiungemmo gli incisi e poi Albertelli completò il tutto con il testo
che ben conosciamo.[3]
Mentre vengono completati musica
e testo, è necessario decidere anche chi sarebbe stato il cantante. Tempera
questa volta vuole affiancare al coro un solista e decide così di rivolgersi ad
Alberto Tadini,[4] un giovane cantante di
Caravaggio, in provincia di Bergamo, con cui aveva lavorato in precedenza e che
al momento era senza contratto. Tadini aveva iniziato la carriera di cantante
molto giovane. Aveva studiato canto e pianoforte e a 19 anni faceva già parte
di un piccolo complesso chiamato Le Corde Felici. La sua grande occasione
risale al 1971, quando partecipa al Festival di Sanremo insieme ai Gens di cui
sostituisce il cantante storico Filiberto Ricciardi. Si tratta di un’edizione
molto particolare perché ogni brano viene eseguito da due cantanti diversi. I
Gens, abbinati ai Jordan & Middle of the Road, cantano una canzone di
Giandiego Deriu e Vincenzo Barsanti intitolata Lo schiaffo (1971). Qui sotto trovate il video. Tadini ha solo 21 anni e gli sembra di vivere in una favola. È proprio a
Sanremo che incontra Vince Tempera che gli propone di passare alla emi. Con Tempera nelle vesti di
produttore, Tadini incide alcuni dischi da solista tra cui Sbagli (1975) sotto lo pseudonimo di Michel Tadini, nome che
gli era stato affibbiato da Bruno Tibaldi, allora direttore artistico della casa
discografica.
Conclusa l’esperienza alla emi, Tadini si unisce quindi ai Bobo
Express, un’orchestra di Bologna in cui lavorano professionisti di un certo
livello come Paolo Gianolio (poi chitarrista di Claudio Baglioni) e Fio Zanotti
(arrangiatore di Adriano Celentano e Anna Oxa). Quando la carriera di Tadini
sembra ormai indirizzata verso questo percorso, Tempera lo chiama per un
provino per la sigla di Goldrake e Tadini accetta. Il provino ha esito positivo
e il ragazzo di Caravaggio che sognava di diventare il nuovo Lucio Battisti si
trova, quasi per caso, trasportato nel mondo delle sigle dei cartoni animati.
Con i Bobo Express Tadini aveva avuto modo di capire quanto fosse importante il
giusto abbigliamento e la coreografia, così si fa realizzare da una sartoria
una tuta in tutto e per tutto simile a quella di Actarus, riciclando anche il
casco da moto dello zio. Trasformato nel pilota-cantante di Goldrake, fa
anche una fortunata apparizione nella trasmissione Discoring.
Il mondo
dei cartoni animati gli regala un successo incredibile (Tadini, infatti, vince
il Disco d’Oro per Goldrake), ma finisce anche per segnargli in maniera
indelebile la carriera. Ormai l’etichetta di cantante per bambini gli si
appiccica addosso (come era già accaduto a Mal per Furia) e non riesce
più a proporsi come interprete di musica leggera. Tutti gli vogliono affidare
solo canzoni per bambini. Per questo, a soli 35 anni, lascia le scene, mentre
il suo posto viene preso da Cristina d’Avena.[5] Come ha dichiarato lo stesso
Tadini: «Gli preferivo Topolino, ma
Goldrake mi ha distrutto».[6]
[1] M. Nicora, “Intervista a Vince Tempera”.
[2] Anonimo, “Vola la sigla Ufo Robot a un milione”, Corriere della Sera, 22 febbraio 1979,
p. 20.
[3] Ibid.
[4] Su Tadini si vedano Anonimo,
“Michel, la voce degli Ufo Robot”, Corriere
d’Informazione, 5 gennaio 1979, p. 10; G. C., “Gli eroi di Ufo Robot hanno
voce bergamasca”, tv Sorrisi e
Canzoni, n. 1, 1979, p. 76; P. Filippone, “Così nacque la sigla di
Goldrake”, tgcom24, 24
novembre 2008,
http://www.tgcom24.mediaset.it/televisione/articoli/articolo433816.shtml?1; A.
Dell’Orto, “Gli preferivo Topolino e Goldrake mi ha distrutto”, LiberoQuotidiano.it,
20 dicembre 2012,
http://www.liberoquotidiano.it/blog/997018/-Gli-preferivo-Topolino-e-Goldrake.html.
[5] Tadini aveva fatto anche dei provini per la Numero Uno , la casa
discografica di Lucio Battisti. Ritiratosi dalle scene, prima ha fatto il
rappresentante di dischi per la
Fonit Cetra , poi ha aperto un negozio di dischi integrato
successivamente con il noleggio delle videocassette. Nel 2000 ha avviato un’agenzia
immobiliare alternando l’attività con l’hobby
della pittura.
[6] A. Dell’Orto, “Gli preferivo Topolino e Goldrake mi ha
distrutto”, cit.
è un po' triste leggere che le sigle Tv gli abbiano tarpato le ali. In realtà ha realizzato delle belle colonne sonore che ci hanno fatto fantasticare e che mai abbiamo dimenticato. Ha partecipato a Sanremo e insomma i rimpianti vanno riposti altrove, secondo me
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