Tratto da: I. Cipriani, “Incontro con Piero Angela tra Mazinga e la scienza”, Paese Sera, 16 aprile 1980, p. 20.
A discutere di Mazinga e Goldrake, argomento caldo che ha infiammato tutte le pagine dei principali giornali c’era anche il noto giornalista e divulgatore scientifico Piero Angela che aveva trattato questo tema sulla TV privata romana Videouno nella rubrica “A tutto TV” discutendone con il giornalista di Paese Sera Claudio Carabba. Il quotidiano Paese Sera aveva pubblicato un estratto di questo interessante dibattito moderato da Ivano Cipriani sul numero del 16 aprile 1980 dal quale emergeva una posizione tutto sommato moderata, con i cartoni animati giapponesi considerati alla stregua di moderne favole e il ruolo dei genitori che veniva a essere determinante per evitare questa overdose che metteva a rischio i loro bambini. Una discussione che affrontava anche il ruolo della scienza e della fantasia in televisione:
Cipriani: Vorremmo tentare con Piero Angela e Claudio Carabba, una discussione sulla scienza in televisione (ma non solo sulla scienza), sul modo in cui la televisione informa il cittadino di problemi sui quali né la scuola, né gli organi di stampa si preoccupano molto. Domano a Piero angela, come definisce lei il suo lavoro?
Angela: «Una risposta a delle curiosità che tutti abbiamo, da un lato; dall’altro, l’esigenza di far partecipare il pubblico a ciò ache avviene nel mondo, particolarmente in quello scientifico. Magari imparando a mettere in pratica il motto dei latini “ludendo docere”, insegnare divertendo». […]
Cipriani: Vediamo adesso il rovescio della medaglia, la fantasia in televisione. Si sono scatenate in questi giorni aspre polemiche su Mazinga, Goldrake e tutti gli altri mostri giapponesi. I cittadini di Imola hanno addirittura inviato lettere al ministro della Pubblica Istruzione e a quello delle Poste e Telecomunicazioni, invitando alla messa al bando dei cartoni animati giapponesi, per il loro contenuto di violenza. Allora, ci si chiede, bisogna dar retta ai cittadini di Imola, che dicono che Mazinga fa male, oppure no?
Carabba: Non fanno male le trasmissioni di Piero Angela, come non fanno ma-le i telegiornali o tutti gli altri programmi. E lo stesso vale per quei disegni ani-mati. C’è, è vero, il pericolo dell’instupidimento, ma ho la sensazione che il bambino che guarda solo la televisione sia un po’ scemo in partenza, o che abbia meno stimoli in casa, abbia dei genitori un tantino meno intelligenti, che stanno tutta la sera davanti alla Tv e al pomeriggio ci fanno stare i bambini. Quindi non è colpa di Goldrake, non è colpa del mostro affascinante o dell’orfanello Remi.
Angela: Mazinga, Goldrake, non sono altro che la versione moderna della favo-la di una volta, che esiste da sempre. I genitori di Imola, credo, non sono contro la favola. A questo punto la dobbiamo che dobbiamo porci noi è: perché attraverso questi mezzi divertenti non si possono veicolare altri contenuti? Creiamo invece programmi educativi fatti in modo piacevole, poiché anche la scienza, come la letteratura, la musica, perfino l’economia sono potenti veicoli di immaginario.
Cipriani: Vorrei concludere, introducendo un altro elemento: la fantasia della gente, dei ragazzi (come degli adulti), la loro capacità di trasformare e adattare Mazinga alla propria realtà. Certo esiste anche il rischio che questa capacità creativa venga uccisa dai mass media, dalla televisione, ma di questo occorrerà parlare in altra occasione.
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