giovedì 7 settembre 2023

Intervista a Luciano Pinelli - Gli Eroi di Cartone

Nel sistemare i tanti materiali utilizzati per la stesura del mio libro C'era una volta Goldrake ho ritrovato alcune interviste che avevo realizzato e ho così pensato di proporne qui qualcuna in maniera integrale.

Questa è quella fatta a Luciano Pinelli regista e curatore della trasmissione "Gli Eroi di cartone" che ci permette di dare uno sguardo a quella che era la TV dei Ragazzi prima dell'avvento di Goldrake sulla televisione pubblica.

Pinelli è purtroppo deceduto lo scorso 6 agosto nella sua casa di Roma. Questa intervista vuole essere un modo per ricordarlo per la sua cortesia e disponibilità.

Da sinistra: Federica Taddei, Lucio Dalla e Luciano Pinelli sul set de "Gli Eroi di cartone"


Profilo biografico

Nato a Bologna, negli anni '60 è stato critico cinematografico e teatrale dell'Avanti!, dal '63 coordinatore delle attività culturali dell'Assessorato alla Pubblica istruzione della Provincia di Bologna. Nel '64 è stato regista del Teatro Stabile di Bologna e, fino al '66, segretario generale e condirettore della Mostra Internazionale del Cinema Libero (oggi Festival del Cinema Ritrovato). Nel corso degli anni '60 è stato molto attivo nel settore cinematografico, lavorando come aiuto regista di Valentino Orsini (I fuorilegge del matrimonio), Paolo e Vittorio Taviani (I sovversivi), Giuliano Montaldo (Una bella grinta) e Carlo Lizzani. Poi ha lavorato anche come co-regista di film-documentari con Gian Gaspare Napolitano e Renzo Renzi. Dal '65 è stato autore e regista di 40 lavori per trasmissioni come Cordialmente, Zoom, Giovani, Europa Giovani.

Nel 1969 Luciano Pinelli si è trasferito a Roma per lavorare come regista, ideatore di format e autore di oltre cento dei più importanti programmi televisivi della Rai. Ad esempio Gli eroi di cartone, condotto da un giovanissimo Lucio Dalla. Ha portato per la prima volta sul piccolo schermo animazioni e fumetti sconosciuti al grande pubblico. Fra le altre trasmissioni, molte in prima serata, Boomerang, Sotto processo, La giustizia in Italia e nel mondo, Settimo giorno, A scatola aperta, Mille e una sera, Tg della Storia. Negli anni ‘80 è stato dirigente programmi del Dse (oggi Rai Scuola), dal 1981 al '93 direttore di coordinamento della Eri (Rai Libri), dove ha anche dato origine alle nuove testate Moda, King e TV junior. Autore del libro Il mistero dei Vichinghi (Vallecchi - 1966), coautore di Vhs film guida ('91,'92,'93 e '95), nel '94 è stato anche dirigente dei Programmi di Rai Uno. Poi ha ricoperto l'incarico di coordinatore del progetto editoriale del Digitale Terrestre Rai e nel 1998 di responsabile del Progetto Storia per Rai Sat. Dal '99 al 2003 è stato direttore esecutivo del Prix Italia per 5 edizioni.

Intervista (Roma, 15 ottobre 2015)

- Da dove è nata l’idea degli Eroi di Cartone?

A quel tempo io ero un regista abbastanza affermato, di formazione culturale e intellettuale, ero anche un autore, quando mi chiamò improvvisamente la direzione della TV dei ragazzi che mi affidò il compito di realizzare quello che inizialmente era chiamato “Ciclo critico sul film d’animazione”.  Io accettai di realizzare questo progetto tenedo fermi i contenuti, ma cercando di presentarli in modo soft, non pedante, non scolastico. E così mi venne l’idea di prendere un giovane cantante alle prime armi, Lucio Dalla, che già conoscevo e con cui avevo dei trascorsi (ero anche io di Bologna come lui). Pensavo dentro di me che potesse essere un grande showman oltre a un bravo cantante.

Lo studio era diviso in due: da un lato uno spazio in cui cartoons venivano lanciati come se si fosse alla console di un disc-jockey, dall’altro uno spazio con una passarella e delle lampadine, un po’ in stile vaudeville anni Trenta

Io feci una ricerca soprattuto in Usa e poi Europa sul mondo dei cartoni animati da cui si evidenziò come questo mondo non era solo appannaggio di Walt Disney, come si credeva nella vulgata comune, ma c’erano altri personaggi di primo piano come Paul Therry, Busustow e molti altri ancora. 

Io ero il curatore e il regista della trasmissione (facevo anche i testi). Curatore con me era Nicola Garrone. Nicola sapeva tratteggiare con mano davvero leggera i dialoghi tra Dalla e la conduttrice Federica Taddei. raccontammo davvero la storia del cartone animato e la trasmissione ottenne un grandissimo successo. Purtroppo di quei materiali recuperati da svariate case di produzione non è rimasto nulla per motivi tecnici legati all’utilizzo dei nastri di allora. Un vero peccato anche perché lavorammo davvero con estremo rigore e attenzione.

- Ci racconta della sigla e di Lucio Dalla

Lucio Dalla a quel tempo era sotto contratto alla RCA. Questa sigla dovemmo così produrla noi. La produsse Lucio insieme a Sergio Bardotti, un grande paroliere, che seppe creare un testo davvero surreale su cui io poi ricamai il contenuto visivo. Dalla allora non era nessuno, ma era un personaggio straordinario. Arrivava in studio un minuto prima dell’inizio della trasmissione facendomi sempre sudare freddo nell’attesa. A volte mi sono anche arrabbiato con lui. Era sempre talmente stanco che tra una ripresa e l’altra si metteva sul cordame dietro la scenografia e dormiva profondamente. Quando lo chiamavo arrivava con gli occhi gonfi… Una volta un dirignete mi chiamò per vedere se potessi fare a meno di quell’essere piccolo e peloso come lo aveva definito, ma la mia risposta fu sempre molto decisa: non posso fare a meno di Lucio Dalla!

Lucio Dalla sul set della trasmissione

- Supergulp! e i fumetti in TV

Supergulp! arrivò dopo gli Eroi di cartone, ma io sono stato il primo che ha fatto l’animazione sulle tavole originali dei disegnatori di fumetti come quelle di Little Nemo. Io ritagliai le tavole creando le animazioni. Lo feci anche con Crazy Cat. Animavo il fumetto con le lettere che andavano a comporre le parole e le frasi. Qui stanno i primi esperimenti dei cosiddetti fumetti in TV.

- Il coinvolgimento di Sergio Trinchero.

Lui scriveva di fumetti e aveva una grandissima collezione, forse la più grande in Italia. Per mettere in rapporto fumetti e disegni animati lo coinvolsi in questo progetto. Lui arrivava con i suoi fumetti, poi andavamo al laboratorio fotografico della Rai per fotografarli  e quindi utilizzarli come materiale di lavoro in trasmissione. Lui però prese tutti gli articoli scritti da me e Garrone per il Radiocorriere TVe ci fece un libro che si chiamava gli Eroi di cartone (o forse I grandi eroi del cartone animato americano NdA)riportandoli tali e quali senza neppure ringraziarci.. Fu scorretto e questa cosa rovinò il nostro rapporto.

- E Pippo Franco?

Alla fine della prima serie decisi di cambiare e sostituire Dalla con un comico che allora non faceva molta televisione: Pippo Franco. Con lui feci 10 puntate (aveva un contratto per 30). Non mi piaceva come conduttore e non mi entusiasmava. Era però una persona di grandissima onestà e serietà artistica. Quando capì che non mi piaceva la sua conduzione andò lui stesso negli uffici della Rai e rinunciò alle 30 puntate per cui era stato scritturato venendo pagato dunque solo per le prime 10. Non posso dunque che dire bene di lui.


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