Le sigle di Atlas UFO Robot hanno ottenuto un enorme successo non solo al tempo della prima trasmissione in Italia della serie, ma anche molti anni dopo quando sono state rivisitate e reinterpretate (no, non ci riferiamo qui all'abominevole interpretazione degli Zero Assoluto al recente festival di Sanremo).
Come spesso accade, però, il successo, se non lo si riesce a controllare e gestire, rischia di diventare qualcosa di deleterio. Ne sa qualcosa Alberto Tadini, interprete della seconda sigla di chiusura "Goldrake" che, dopo un promettente avvio come cantante di musica leggera finì con l'avere la carriera artistica compromessa dal momento che da tutti, produttori e ascoltatori, venne identificato (erroneamente) come interprete di canzoni per bambini. Un destino simile a quello occorso a Mal, il celebre cantante della sigla di Furia, il cavallo del West.
Il ritiro dalle scene di Tadini aprì di fatto la strada all'affermazione di Cristina d'Avena come interprete di molte sigle di cartoni animati.
Racconteremo nel dettaglio l'avventura artistica di Tadini nel libro e sveleremo qualche chicca inedita sulle sigle di Goldrake grazie agli archivi della Rai.
In questo post potete trovare articolo-intervista a Tadini pubblicato sul Corriere della Sera del 27 novembre 2008.
Un altro tipo di successo ha baciato, invece, il giovane cantautore napoletano (aveva 30 anni all'epoca) Alessio Caraturo che con la sua interpretazione in chiave soft di "Goldrake" ha scalato la Hit Parade dei singoli più venduti del 2004-2005 fino a giungere al secondo posto.
Trovate la sua storia su questi articoli del Corriere della Sera dell'11 gennaio 2005 e City del 24 novembre 2004.
fantastiche :)
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