domenica 28 settembre 2014

Da UFO Robot Grendizer a Goldorak: l'arrivo in Francia (parte 3)

L'approccio con Antenne 2 riveste quindi un'importanza determinante. Anche in questo caso, però, le dichiarazioni di Huchez e Canestrier non collimano. Da un lato, infatti, abbiamo raccontato di come Huchez, dopo l'approccio fallito con la ORTF, sia stato fortuitamente indirizzato verso Antenne 2 e sia entrato in contatto con Guy Maxence al quale avrebbe mostrato Ufo Robot Grendizer per discuterne dell'acquisto. Dall'altro lato, invece, Canestier sostiene di essere stato lui stesso l'artefice di tutta questa operazione.  Canestrier, infatti, afferma che, all'epoca dell'ORTF (quindi prima della riforma dell'8 agosto 1974, in cui la società viene spezzettata) aveva provato a proporre dei cartoni animati giapponesi ispirati ai fumetti (quali non è dato sapere, magari delle produzioni della Eiken con cui aveva collaborato per Oum). 

Erano prodotti nuovi, innovativi, che pensava avrebbero potuto interessare gli allora responsabili della TV pubblica francese. Senonché, come Huchez, aveva ricevuto un rifiuto categorico. La televisione, gli era stato detto, non poteva essere considerata un giocattolo nelle mani dei bambini. I programmi dovevano essere studiati per gli adulti e non per i piccoli, dovevano restare quelli tradizionali. I bambini potevano restare nelle loro camerette a leggere i fumetti.  Con la suddivisione dell'ORTF in varie società e la nascita di nuovi canali televisivi si era però aperto uno spazio, nonché una vera e propria concorrenza tra le varie reti per conquistare il pubblico giovane. Canestrier, dunque, sempre secondo quanto da lui affermato, avrebbe selezionato Ufo Robot Grendizer e Candy Candy tra i cartoni animati in suo possesso (quindi dopo averne acquistati i diritti da Huchez) e li avrebbe venduti agli allora responsabili della Jeunesse, il già citato Guy Maxence e, aggiunge lui, il suo collaboratore Gérard Calvet. Ufo Robot Grendizer, però, era troppo audace sia nel disegno che nell'animazione, per questo motivo era stato momentaneamente messo in un cassetto in attesa di tempi migliori. Comunque siano andate le cose e, nonostante le dichiarazioni contrastanti di Huchez e Canestier, è quest'ultimo che, ad un certo momento, diventa il principale interlocutore di Antenne 2, mentre Maxence viene rimosso dal suo incarico e il suo ruolo viene preso da una nuova dirigente: Jacqueline Joubert
Jacqueline Joubert in una foto recente. E' scomparsa nel 2005.


Jacqueline Joubert non è certo un'illustre sconosciuta, tutt'altro. È una vera e propria icona della TV francese all'apice della sua carriera. Era stata, infatti, la prima annunciatrice della TV pubblica insieme ad Arlette Accart, ma si era poi affermata anche come presentatrice e produttrice. Dopo aver passato una vita davanti allo schermo divenendo una delle donne più famose di tutta la Francia (era entrata alla TV francese per concorso pubblico nel 1949 lavorando nei celebri studi di Cognacq-Jay fino agli Sessanta) presentando non solo i programmi televisivi, ma anche eventi di grande rilievo come Cannes, il concorso canoro Eurovision e il varietà Rendez-vous avec..., si era dedicata poi all'attività di produttrice di programmi televisivi. Negli anni Settanta la sua carriera aveva subito un'ulteriore svolta con la nomina a capo del servizio trasmissioni per la gioventù della ORTF tra il 1974 e il 1975, quindi Direttrice dei Varietà sempre della ORTF dal 1976 al 1978 e, infine, responsabile dell'"Unitè Jeunesse et Famille" di Antenne 2, carica che ricoprirà ininterrottamente per dieci anni, dal 1978 al 1989. É proprio in questa nuova veste che Jacqueline Joubert, iniziando a esaminare i programmi televisivi scelti dal suo precedessore, scopre la presenza di Ufo Robot Grendizer (ormai divenuto Goldorak nell’adattamento francese) e Candy Candy restando letteralmente sconvolta dalla visione del primo. Per questo motivo fa immediatamente una telefonata a Canestrier al quale esprime con una certa veemenza tutto il suo disappunto, nonché il suo fermo diniego alla trasmissione di un simile orrore:

“Jacques, je suis affolée, je découvre dans mes cartons une horreur qui s'appelle Goldorak. Candy est mièvre mais pourrait passer à la rigueur. Il paraît que c'est toi qui as vendu ça? Mais quelle horreur! Moi vivante, jamais je ne passerai Goldorak.” 

In altre parole Goldorak non corrisponde per stile e, soprattutto, contenuti alla politica editoriale che la la nuova direzione, e quindi la Joubert, hanno deciso di adottare e che prevede un netto e deciso contrasto alla violenza di certi feuilleton stranieri.  Evidentemente una decisione del genere non poteva non avere dei contraccolpi economici per Canestrier il quale aveva già investito diverso denaro nel doppiaggio e aveva soprattutto stipulato accordi per quanto riguardava il merchandising con diverse aziende di giocattoli quali la Mattel e la Marina-4D di Claude Berthier. Il tutto, tra l'altro, con il beneplacito di Geneviève Coquelin, allora responsabile del servizio commerciale di Antenne 2. 

Joubert però non vuole sentire ragioni e, come se ciò non bastasse, la situazione finisce per complicarsi ulteriormente a causa di uno scandalo derivante dal testo della sigla di apertura del cartone animato che viene giudicata troppo patriottica e addirittura inneggiante al razzismo. Oltre al doppiaggio, infatti, Canestrier si sta occupando anche della realizzazione delle sigle di apertura e chiusura di Goldorak.  Per questo motivo si è messo in contatto con Patrick Villaret delle Edizione Barclay, artista con il quale aveva già collaborato in precedenza dal momento che aveva composto le musiche di Oum le dauphine blanc insieme a Michel Legrand. È grazie a Villaret che Canestrier conosce il responsabile delle Edizioni Barclay, Eddie Barclay, il quale, a sua volta, gli presenta Pierre Delanoë, il celebre paroliere conosciuto come "il Papa della canzone francese".  Canestrier racconta a Delanoë la trama di Goldorak e quest'ultimo prepara i testi francesi di due canzoni (le sigle di apertura e chiusura) che possano adattarsi alla musica originale giapponese che si decide di mantenere. Come interprete viene scelto il il giovane (era nato il 25 gennaio 1957) cantante francese di origini spagnole Enriqué Fort che faceva già parte della scuderia di Eddie Barclay e che, soprattutto, aveva un timbro di voce simile a quello di Isao Sasaki, l'interprete delle sigle giapponesi. Alla registrazione viene invitato anche il compositore nipponico Shunsuke Kikuchi per garantire una maggiore fedeltà alle sigle originali.

Enriqué Fort in una foto d'epoca
La sigla di chiusura, intitolata Le Prince de l'Espace, però, presenta un testo che causa immediate proteste:

“Va combattre ton ennemi
Il est moins vaillant que toi
Goldorak pour notre vie
Je suis sûr que tu vaincras

Toi, le prince de l'espace
Le champion de la Terre
Tu vas sauver notre race
Nous redonner la lumière.”

Le parole del secondo spezzone inneggianti alla salvezza della "nostra razza" vengono bollate come razziste e la protesta monta soprattutto tra i tecnici di Antenne 2 che giungono perfino ad appendere dei volantini in cui si afferma che la rete televisiva sta per trasmettere un cartone animato razzista!  I sindacati, in particolare, si spingono a sottolineare l'equivalenza tra Goldorak, Hitler, il fascismo e Amin Dada, il Presidente dell'Uganda tra il 1971 e il 1979 noto per la sua politica di persecuzione razziale.  Goldorak, in altre parole, diventa "le fascisme en habit spatial"  e la sua sorte sembra ormai segnata. La stessa Joubert interviene nuovamente presso Canestrier ribadendo in modo chiaro che Goldorak non potrà mai essere trasmesso, ma questa volta pare lasciare aperto uno spiraglio nel caso i testi delle sigle vengano cambiati:

“On ne pourra jamais diffuser ce machin-là! Ou alors, il faudrait changer les chansons.” 

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