venerdì 4 maggio 2018

Intervista al produttore Jacopo Capanna. Da Judo Boy a Daitarn 3. I cartoni giapponesi e la nascita delle prime televisioni private



Nel corso delle ricerche effettuate per la stesura dei miei libri ho avuto modo di conoscere e intervistare molte persone che hanno voluto condividere una serie di interessanti informazioni e memorie riguardanti il ruolo da loro svolto a cavallo degli anni Settanta e Ottanta che interessano direttamente o indirettamente gli argomenti trattati nei miei libri su Goldrake e i robot precedenti, nonché  quelli attualmente in lavorazione.

Ho pensato dunque di pubblicare la trascrizione di alcune di queste interviste che risultano molto interessanti per chi è appassionato di animazione e non solo.

Oggi propongo l’intervista fatta con Jacopo Capanna, produttore e distributore cinematografico, livornese che vive da molti anni a Roma. Distributore per l'Italia di film come 9 settimane e mezzo (1986) e Robin Hood principe dei ladri (1991), è stato presidente della ANICA e produttore di film come Esercizi di stile (1996), Giovani e belli (1996), La riffa (1991), Il conte Max (1991). È stato protagonista dell’arrivo in Italia di diverse serie animate come Daitarn 3 (1980) e Judo Boy (1980), nonché di alcune famose telenovelas come Anche i Ricchi piangono (1982)

Ecco il resoconto della nostra bella chiacchierata.

Roma 04.05.2018

Che ruolo ha avuto nell’importazione/distribuzione dei primi cartoni animati giapponesi in Italia alla fine degli anni Settanta?

Goldrake fu uno dei primi e fu trasmesso direttamente dalla Rai. Non penso dunque che ci fossero stati intermediari o broker che lo avessero portato in Italia per poi venderlo alla Rai. (NdA come spiegato nel libro C’era una volta Goldrake).
Subito dopo Goldrake ci fu Jeeg Robot che arrivò sulle private perché fu comprato da un mio amico e collega, Vittorio Balini, scomparso purtroppo diversi anni fa. Tra di noi avevamo fatto anche un accordo di non belligeranza per non farci concorrenza.

Io all’epoca mi ero concentrato molto di più su serie televisive americane e avevo comprato Sulle strade della California, Beverly Hillibillies, Gunsmoke. I cartoni animati erano stati un po’ un lavoro con la mano sinistra.
La cosa che mi interessava molto era che avevo lavorato insieme a un giapponese di nome (Kenichi) Tominaga che lavorava con (Orlando) Corradi alla Doro TV il quale mi aveva suggerito Daitarn 3. Io avevo visto un promo di Daitarn 3, non mi ricordo se a Cannes (NdA al MIP, la mostra mercato in cui venivano mostrati, venduti e acquistati film, telefilm e serie animate) o da qualche altra parte e mi era piaciuto molto. All’epoca c’era poi l’invasione di questi prodotti giapponesi. Decisi poi di far realizzare la sigla, cosa che a quei tempi era un must, a Detto Mariano del clan Celentano.



Come si chiamava la società con cui allora si occupò di Daitarn 3?

Si chiamava Video Distributori Associati.
Oltra a Daitarn 3 acquistai anche Judo Boy e un’altra serie animata con protagonista una ragazzina di cui non ricordo però il titolo (NdA dovrebbe trattarsi di Temple e Tam Tam, thanks to Danilo Oliva per la segnalazione) Contemporaneamente comprai anche la telenovela Anche i ricchi piangono. Vinsi pure il Telegatto di TV Sorrisi e Canzoni per la prima volta con una syndication e non con un broadcaster.

Con chi trattava per l’acquisizione di questi programmi dal Giappone?

Probabilmente avevo fatto tutto tramite Tominaga. Fu lui che mi indirizzò alla Toei e alle sue concorrenti. Non ricordo poi se allora ci fosse un grosso broker a Hong Kong che faceva incetta di questi cartoni animati e poi li rivendeva. Mi ricordo comunque che la trattativa la feci al MIP di Cannes.

Lei si ricorda un certo Mushi (o Shino) Glam, alias di Alessandro Bergonzelli della Cinestampa internazionale?

Non ho mai lavorato direttamente con Bergonzelli ma probabilmente era uno di quelli che ai tempi lavorava ancora coi Super 8 (i superottavi li chiamavamo). Allora non si parlava ancora di cassetta ¾ di pollice. Io ho incominciato a lavorare con i nastri da un pollice e le cassette da 3/4 di pollice. Tenga presente che la Distributori Associati era stata fondata nel 1977 quindi stiamo parlando degli albori delle TV private nate in seguito alla legge sulla liberalizzazione dell’etere. Io vendevo appunto programmi, film, telefilm e cartoni animati a queste televisioni private.
Bergonzelli aveva realizzato dei film di montaggio (per Goldrake). Mi ricordo che ebbero un sacco di guai, provarono a fermarli perché non avevano i diritti dei film.

Come funzionava per il doppiaggio delle serie che aveva acquistato?

Sono sicuro che li doppiavo io. Mi ricordo bene perché io avevo una società di doppiaggio che si chiamava Video Due. La feci proprio in concomitanza con l’acquisto di telenovelas e serie televisive. Avevo un grosso stabilmento a Roma con 6 sale, una sala mix, una sala di proiezione.



Per quanto riguarda i cartoni animati Silvio Berlusconi con le sue televisioni agli inizi lavorava molto con Vittorio Balini?

Berlusconi lavorava molto con Vittorio Balini per il semplice motivo che Vittorio aveva portato Dallas in Italia. Essendo lui il proprietario di Dallas era poi il proprietario di tutta un’altra serie di cose collegate che gli facevano molto comodo. In quel momento si vendeva qualsiasi cosa. Bastava avere qualcosa di decente e poi con tre telefonate si chiudeva la trattativa. È stato un periodo meraviglioso. Il problema allora era solo quello di capire il presente. Siccome, come dice Spinoza, il presente lo capisce soltanto il divino, era molto difficile capire che quel momento non sarebbe durato a oltranza, ma sarebbe finito. Sembrava proprio che qualsiasi cosa si toccasse diventasse oro zecchino.

Si occupava anche del merchandinsg derivante dalle serie animate che aveva acquisito?

Questo no. Era uno degli accordi fatti con Tominaga. In cambio del fatto che lui mi aveva introdotto all’acquisto di queste serie lui si occupava direttamente del merchandising, non mi ricordo se con Giochi Preziosi. Per Daitarn 3 uscimmo a natale con i pupazzi e fu un grande successo.

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