Il 40esimo anniversario di Goldrake in Italia inizia purtroppo con una triste notizia.
Ci ha lasciato oggi Giampiero Scussel, figura centrale per quanto riguarda le sigle di Goldrake in Italia.
Nel 1978 lo troviamo infatti a ricoprire l'incarico di direttore artistico della Fonit Cetra, mentre in precedenza era stato direttore artistico della
EMI e scopritore di talenti come Francesco Guccini, Alan Sorrenti e I Nomadi.
Ricoprendo il medesimo
ruolo nella casa discografica della Rai, il suo compito è quello di
risollevarne le sorti potenziando il repertorio dei cantanti già sotto
contratto come Sergio Endrigo o i New
Trolls e sfruttare questo nuovo lucrativo business delle sigle
delle serie TV. È lui in persona che coinvolge quasi per caso il musicista,
arrangiatore e produttore Vince Tempera e il paroliere Luigi Albertelli nella
realizzazione delle sigle di Atlas Ufo Robot. Ecco come Tempera racconta
questi avvenimenti:
Era la fine di febbraio o l’inizio di marzo 1978 quando io e Albertelli
fummo chiamati dalla Fonit Cetra per vedere questo nuovo cartone animato
giapponese. In realtà quel giorno già ci trovavamo nei corridoi della Fonit
Cetra a Milano. Eravamo lì in attesa del cantante Renato Pareti, di cui
producevamo il disco, che però era in ritardo. Giampiero Scussel era allora il
Direttore Artistico della Fonit Cetra. Fu proprio lui che ci telefonò dalla
sede Rai di C.so Sempione. Visto che Pareti era in ritardo ci disse di venire
in Rai per vedere questo nuovo cartone animato giapponese che presentava una
grafica simile a quella di Heidi che era stato trasmesso poco tempo
prima. C’era bisogno di qualcuno che potesse realizzare una sigla velocemente.
Il tempo a disposizione era di soltanto un mese [Atlas Ufo Robot verrà
infatti trasmesso a partire dal 4 aprile 1978, NdA]. Io e Albertelli cogliemmo
al volo questa opportunità. Come si vede, dunque, il caso ha giocato una parte
davvero importante per la nascita delle sigle italiane di Goldrake. Raggiungemmo così gli studi della Rai di C.so Sempione.
Il materiale video era su un grosso bobinone che ci venne mostrato in formato
NTSC e la macchina Ampex che fu utilizzata per la proiezione non funzionava
bene. Lo vedemmo così su un piccolo televisore in bianco e nero, con le
immagini disturbate da scariche elettriche e striature sul margine. Era poi
tutto parlato in giapponese. Era comunque abbastanza facile intuire di cosa
parlava il cartone animato anche vedendo le sole immagini senza un doppiaggio
comprensibile. Si trattava della classica lotta tra il bene e il male (Goldrake
da un lato e le forze di Vega dall’altro), arricchito da alcune scene che
imitavano in maniera evidente il western all’italiana di Sergio Leone con in
più l’aggiunta di alcuni personaggi comici. C’erano poi questi robot, queste
macchine che si montavano e rimontavano.[1]
Ma non è tutto. Scussel, infatti, non si limita a fare il direttore artistico, ma partecipa in maniera quantomeno originale alle sigle di questo nuovo cartone animato. Le urla che si sentono nella seconda sigla di chiusura Goldrake
(«Goldrake», «Alabarda Spaziale», «Lame Rotanti», ecc.), infatti, sono sue. Smessi i panni di Direttore Artistico della Fonit Cetra Scussel si è divertito a
partecipare anch’egli alla sigla regalandoci un'interpretazione indimenticabile che lo consegnerà per sempre al ricordo di tutti gli appassionati.
Riascoltiamo dunque questa sigla e salutiamo Giampiero Scussel in questo suo ultimo viaggio.
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